11/04/2018: "Devo premettere che tutto quello che leggerai da qui in avanti non è per nulla obiettivo, perché qui siamo tutti, (ma io in particolare) innamorati di Karin. Mi ricordo la prima che ho pensato... potrebbe essere lei... Era il 2 aprile, un fine settimana con amici a Roma, per la maratona... tempo orribile ovviamente, in relax sul divanetto del nostro appartamento, telefono... facebook, tanti appelli dalle varie associazioni che seguivo da un po', tra i tanti post una cagnetta marrone, una pittina, i miei favoriti perché sono come le praline di cioccolato, duri fuori e teneri dentro...
Il testo descrive brevemente la sua storia, che assomiglia a quella di molti (troppi) purtroppo e conclude con una frase tipo: "speriamo che il fatto che sia giovane, sana e compatibile con tutti le faccia trovare una famiglia al più presto"... Compatibile con tutti, mah, io ho già 2 pulci anziane, ho già una femmina, è buonissima lei, ma se poi non si piacciono??? Faccio vedere all'amica che è seduta vicino a me..." che occhi buoni, e tristi però", chiamo Marco, gli mostro il post, le foto di FB ed anche il post sul blog, magari ci sono dettagli in più... " sei tu l'esperta, che dici si potrebbe fare? Scrivi una mail, giusto per spiegare la nostra situazione e chiedere informazioni"
Giustissimo penso, le volontarie la conoscono, sapranno dirmi...
Poi a casa ne abbiamo parlato approfonditamente, valutando situazione attuale, pro e contro... ma la scintilla era scoccata. Dopo la mail di presentazione la macchina si era messa in moto ed assieme all'eccitazione c'era anche un po' di paura, eravamo pronti al peggio, avevamo già pensato a come fare a dividere il giardino e dove farli dormire se avessero avuto la necessità di stare separati, ho visitato diversi centri cinofili e scelto quello giusto, individuato il comportamentalista se fosse stato necessario... insomma, ansia portami via.... però era necessario perché una volta arrivata Karin sarebbe rimasta con noi per sempre, qualunque problema fosse emerso. Invece lei ci ha spiazzati tutti, con il suo buon senso e il carattere equilibrato ( è fantastica, subito pronta al gioco, si accende in un attimo, e altrettanto velocemente torna tranquilla a fine gioco).
13 maggio, ci troviamo dopo Bologna per il primo incontro, e io continuo a pensare "cerca di presentarti alle ragazze e scambiare 2 parole cortesi prima di perdere la ragione con Karin". Così ho cercato di fare, ma lei che se ne frega dell'etichetta di noi umani, proprio mentre mi presentavo si sposta verso di me, si infila tra le mie gambe e si siede appoggiandosi di peso sulla mia gamba sinistra, composta ed educata da subito, sembrava dire: "quando hai finito sono qui". Ogni tanto lo fa ancora, e io mi ricordo di quel primo incontro.... Non so se avesse capito che ero lì per lei o se volesse ripararsi un po' dal sole ed ero l'ombra più vicina, ma è stato un bel modo di iniziare. Lei era tanto magra, e mangiava tenendo sempre la coda tra le gambe.
Era curiosa, (e lo è tutt'ora) voleva vedere tutto ed esaminare tutto, a volte mi portava cose che non avevo idea di avere, se non fossi stata certa dell'impossibilità avrei pensato che rubava ai vicini. I primi giorni non sapeva giocare, se le davi un gioco o una pallina se li portava via, il più lontano possibile per rosicchiarli in pace. I primi giorni non sapeva andare al guinzaglio, aveva paura, faceva qualche passo e si bloccava. I primi giorni si spaventava per i movimenti troppo rapidi e saltava ad ogni nuovo rumore. I primi giorni era stata accettata dal branco, ma le interazioni erano limitate al minimo indispensabile, e di giocare poi non se ne parlava... Karin aveva bisogno di tempo, per capire dove si trovasse e fidarsi, noi non avevamo fretta. Naturalmente c'è stato qualche piccolo incidente, qualche ciabatta mangiucchiata, i tappeti spesso portati in giro per casa, così come le coperte, un piccolo assaggio al parafango della moto, ma eravamo pronti a danni peggiori.
Sono passate le settimane, e Karin ha imparato a condividere i giochi, ora qualunque cosa le venga data lei te la porta per farsela lanciare o per fare un po' di tira e molla (è bravissima con il "lascia" utilissimo anche quando raccoglie qualcosa per terra in passeggiata), perché giocare in 2 è più divertente. Ha imparato che il guinzaglio serve per andare in posti nuovi e fare cose divertenti, è sempre composta, non tira (tranne quando vede un gatto, e lì perde il senno, ma basta un po' di pazienza e si riesce ad ottenere di nuovo la sua attenzione)... purtroppo non tira nemmeno quando andiamo a correre, per lo più le piace stare al fianco... e io che speravo di guadagnare almeno 30 secondi a km con "l'aiutino"😏.
Ci piace tanto andare in montagna (anche la prossima estate, abbiamo già prenotato in trentino), e la Lola tiene il passo, sembra ringiovanita di 5 anni almeno..., siamo stati al lago, abbiamo giocato con la neve... insomma ce la siamo spassata, ed è solo l'inizio. Ad ottobre scorso purtroppo tutta la vecchiaia che sembrava così lontana, ha raggiunto il nostro piccolo Cheyenne in un colpo unico; ha iniziato con i problemi ai reni, al pancreas e il cuore debole, ci vedeva pochissimo, si alzava di rado, sembrava confuso, a volte cedevano le zampine posteriori e non riusciva a rialzarsi da solo, le poche volte che camminava sbatteva contro muri e porte, fortunatamente ho potuto assisterlo H24, era straziante, ma si meritava tutto il supporto possibile. Le "ragazze" hanno avuto reazioni diverse, Lola cercava di scuoterlo, quando era sdraiato lo spingeva con il musetto e faceva la sua "danza" con il sedere all'aria per invitarlo a giocare ma non otteneva risposta e allora si sdraiava al suo fianco, lo leccava per un po' e si addormentava. Karin invece si era presa il compito di badante, quando lui si alzava lei lo seguiva passo passo e si frapponeva tra lui ed il muro quando prendeva la direzione sbagliata, se non l'avessi visto più volte con i miei occhi non ci avrei creduto, scene che non dimenticheró mai. Avevo predisposto vari lettini in posti diversi della casa in modo che potessero dormire senza darsi fastidio, ma in quel periodo Karin prese l'abitudine di dormire con Cheyenne, si faceva piccola piccola, schiacciata contro il muro, mai una volta che l'abbia spinto per farsi posto (e sai quanto poco siano delicati tra loro di solito...)
Da quando tutto è finito, il rapporto tra Lola e Karin è cambiato, sono molto più unite, giocano tanto alla lotta (Karin striscia come un ninja per mettersi alla sua altezza, e ha ben chiaro quali sono i limiti) Lola da brava terrier non si tira mai indietro e si fa rispettare. Dormono sempre insieme, infatti ho dovuto sostituire i lettini, dimezzati per numero e raddoppiati per dimensione. Non so se la malattia di Cheyenne abbia contribuito o se si sia trattato della naturale evoluzione del loro rapporto, ma sono pienamente soddisfatta di come vanno le cose.
Karin si è dimostrata molto equilibrata e rispetta tantissimo l'anzianità della piccoletta, non cerca mai di infilare il naso nella sua ciotola o di rubarle i premietti che diamo loro (visto che Lola è sempre un po' piú lenta nel mangiare), Lola dal canto suo non cerca mai di prendere le cose di Karin, e non ha mai reazioni di fastidio o timore quando giocano, c'è un equilibrio perfetto. Alla fine il comportamentalista non é servito, abbiamo comunque frequentato il campo, ma solo per divertimento, dopo il corso base abbiamo iniziato (da febbraio) gli allenamenti di rally obedience; è una disciplina a mio avviso sottovalutata, perché è utilissima per creare (o rafforzare) un legame di fiducia reciproco, calma i cani iperattivi (non è il mio caso) e li spinge a pensare prima di agire. Il percorso é ovviamente sempre diverso, non ci sono ostacoli, ma una serie di cartelli con le indicazioni sugli esercizi da fare, non si basa tanto sulla velocità di esecuzione ma più sulla precisione, quindi il cane non è eccitato come nell'agility, ma attende concentrato le indicazioni sul da farsi. Non so se sia frutto dell'educazione ricevuta o del condizionamento dato dalla rally o', ma anche nel quotidiano Karin aspetta sempre un cenno di assenso prima di fare qualcosa di insolito (come tuffarsi nei canali di irrigazione quando siamo in giro per campi), ed é un atteggiamento utilissimo in tante situazioni. Se ti capita consiglialo agli adottanti, perché non trasforma i cani in robot, ovviamente, ma si crea un bel rapporto e alcune situazioni spiacevoli possono essere risparmiate, per esempio ho la consapevolezza di poter portare Karin in qualunque posto e situazione riuscendo a controllare le sue reazioni.
Tra poco più di 1 mese saremo insieme da un anno, ma mi sembra che sia stata sempre con noi, c'è fiducia, empatia e affiatamento (anche a detta dell'educatrice), ho ed ho avuto in passato altri cani, e sono sempre stata fortunata per il buon carattere ed il bel rapporto costruiti, ma la Karin (e forse tutti i pit) è un'altra cosa, non voglio dire migliore, perché sarei davvero ingiusta nei confronti degli altri, presenti e passati, ma è diversa, ha più sfumature, è una sfida ed uno stimolo continui.
Finalmente ti lascio, ed allego anche qualche immagine, cosi ti rendi conto di quanto sia diventata splendida (merito anche dell' alimentazione casalinga). Grazie per averci dato la possibilità di aggiungere questo nuovo colore alla nostra vita. Un abbraccio, Stefania"
#unpitbullperamico